Maremoto Festival: Rituale Sonoro di Mezza Estate

In un soleggiato weekend estivo (13-14 luglio), l’Antica Pieve di Vernasca, piccolo borgo in provincia di Piacenza, si riempie di beat elettronici che illuminano il verde degli arbusti circostanti e il blu del cielo, divenendo ideale culla del neonato festival MAREMOTO.

Ideato dal DJ e producer Bopintrouble, Maremoto vede l'alternarsi di nuovi nomi del clubbing italiano, offrendo un mix variegato di generi e influenze musicali. Ambientato in una Pieve di origine medievale (risalente al XII secolo e ricostruita nel XVIII), il festival trasforma questo antico luogo in un contenitore di espressione contemporanea, fondendo sapientemente l'antico e il moderno.

Proprio come un maremoto, che si abbatte con forza sul porto, le onde elettroniche investono la Pieve con una vibrante energia espressiva, rivitalizzando un luogo ricco di storia e spiritualità, crocevia di antichi viandanti, briganti e devoti (il comune si trova sulla via Francigena, che ricrea l’itinerario degli antichi pellegrini).

Il rito ha preso vita sabato, con la presenza di nomi come Goldentrash, Camoufly e in particolare Miss Jay, che ha ipnotizzato il pubblico coi suoi ritmi da club potenti e precisi, trasportandoci in una dimensione futuristica e ulteriore. Ma ecco che giunge domenica, e noi siamo qui a testimoniare il prosieguo di questa affascinante cerimonia.

Come moderni pellegrini, ci avviciniamo con riverenza a curiosità a un luogo così affascinante: salendo verso la meta ci sembra di entrare in un altro mondo, ci accolgono una antica chiesa, ora totem, ora nuovo tempio sospeso tra sacro e profano, e un cortile pronto ad ospitare il rituale che spezza la monotonia di una giornata fresca e senza nuvole.

Il primo sacerdote ad officiare è il padrone di casa Bopintrouble che si esibisce in un suggestivo mix di stili, generi e riferimenti musicali, cullandoci in questo tardo pomeriggio di luglio e traghettandoci verso la sera. Il sound variopinto del producer ci trasporta in un paradiso sensuale, ricco di groove e fresco come un’onda che ci accarezza la pelle, in un crescendo di intensità emozionale e di beat, sospeso tra leggera fluidità ed energia vitale. Bopintrouble ci accoglie e nel suo mondo con un funky diretto che sembra arrivare dagli anni ’70 e che si teletrasporta qui, davanti a noi, travolgendoci con la sua vivacità; ad esso fa ben presto posto un sound tech house spinto che ci solleva letteralmente da terra, facendoci lievitare leggeri.

Ormai è impossibile restare fermi, sotto i colpi ben assestati di stampo hip hop che flirtano con la dance creando una trama irresistibile; i beat crescono di intensità fino a trasformarsi in tocchi estivi di elettro pop che si stemperano in freschissimi esotismi di variopinto tropical. A concludere, ma vorremmo non finisse mai, un grandioso funk dance dal groove irresistibile, tra sample ed echi seventie più attuali che mai.  

Finito il set e usciti dalle porte del paradiso, ci ritroviamo sulla terra, ma presto veniamo catapultati in un nuovo mondo, questa volta aspro, duro e metallico. Se prima la tappa del viaggio era un’isola, ora siamo in una metropoli aggressiva e pulsante di vita.

Dj R.ocks è alla consolle, esperta producer e selector, accogliendoci con beat a mille all'ora, intensi e decisi. L'energico set inizia con uno stile Chicago hard house, che picchia forte e ci trascina in un universo parallelo, catapultandoci su una strada brulicante di umanità. Siamo in mezzo alla folla e ci chiediamo dove ci stia portando, forse verso un club segreto ed esclusivo nascosto in qualche retrobottega?

Non c'è tempo per pensare, perché subito dei synth elettro ci travolgono con la loro energia, presto seguiti da un sound italo disco deciso, a cui fa seguito un turbinoso hip hop duro e puro. La vena aggressiva non si ferma qui, anzi, cresce in intensità con un mix di house ed echi afrobeat, conditi da samples disco che ci fanno consumare la suola delle scarpe. A chiudere il set, potenti synth acid lambiscono l’area techno, stordendoci con la loro forza vitale, mentre ci chiediamo se siamo stati teletrasportati in qualche club di Berlino o Londra.

A set concluso, ci rendiamo conto che la sera è calata e la luna timida che appare in cielo sembra presagire nuovi misteriosi riti; sta per arrivare il dj e producer Davide Dev, con il suo eccitante mix di french touch, funky e house, per ballare fino alla fine del mondo. Concluderà la serata elettrica ed elettronica il piglio sperimentale e clubbing di Ceri Wax, a suggellare un grande rito collettivo.

Il pellegrinaggio deve continuare ed è ora di andare, pronti ormai a lasciare questo strano spazio intertemporale in cui siamo capitati.

Così scendiamo dalla Pieve, allontanandoci dalla chiesa - totem elettrico, illuminata dalla luce lunare, che pian piano scompare alla nostra vista, mentre suoni lontani ci accompagnano per tutta la discesa, ammantandoci di una strana energia, l’energia di una notte di mezza estate.

ENGLISH VERSION

In a sunny mid-summer weekend (July 13-14), the ancient Pieve of Vernasca, a small village in the province of Piacenza, fills with electronic beats that illuminate the green of the surrounding shrubs and the blue of the sky, becoming the ideal cradle for the newborn MAREMOTO festival.

Conceived by DJ and producer Bopintrouble, Maremoto features emerging names in Italian clubbing, offering a mix of diverse musical genres and influences. The Pieve, with its medieval origins dating back to the 12th century and reconstructed in the 18th century, becomes both a container and content of a new form of expression ready to resonate throughout the Piacenza hills, defining a skillful blend of ancient and modern, tradition and contemporaneity.

Just like a tidal wave crashing into the harbor with all its force, the electronic waves hit the Pieve with all their expressive vigor, revitalizing a place rich in history and spirituality, a crossroads for ancient travelers, brigands, and devotees (the town lies on the Via Francigena, which recreates the itinerary of ancient pilgrims crossing Italy and reaching Rome).

The ritual came to life on Saturday, with performances by artists like Goldentrash, Camoufly, and especially Miss Jay, who mesmerized the audience with her powerful and precise club beats, transporting us to a futuristic and otherworldly dimension. And now, Sunday arrives, and we are here to witness the continuation of this fascinating ceremony.

Like modern pilgrims, we approach this fascinating place with reverence and curiosity: as we ascend towards the destination, it feels like entering another world. We are greeted by an ancient church and a courtyard ready to host the ritual, breaking the monotony of a cool, cloudless day. Around the church, now a totem, now a new temple suspended between the sacred and the profane, a midsummer ritual is about to unfold.

The first officiant is the host, Bopintrouble, who performs a suggestive mix of styles, genres, and musical references, cradling us on this late July afternoon and leading us into the evening. The colorful sound of the producer transports us to a sensual paradise, rich in groove and as refreshing as a wave caressing our skin, in a crescendo of emotional intensity and beats, suspended between light fluidity and vital energy. Bopintrouble welcomes us into his world with a direct funky style that seems to come straight from the '70s and teleports here, in front of us, overwhelming us with its liveliness; it soon gives way to a driving tech house sound that literally lifts us off the ground, making us feel light.

It's impossible to stay still now, under the well-crafted hip hop beats flirting with dance, creating an irresistible tapestry; the beats intensify, transforming into summery touches of electro-pop that fade into fresh, colorful tropical exotica. To conclude, though we wish it would never end, a grand funk dance groove, with irresistible samples and seventies echoes, more current than ever.

As the set ends and we step out of the paradise doors, we find ourselves back on earth, but it doesn't take long before we're catapulted into a new world, this time harsh, gritty, and metallic: if the previous leg of the journey was an island, now it's an aggressive, pulsating metropolis.

DJ R.ocks takes over the console, an expert producer and selector, welcoming us with beats at a thousand miles an hour, sharp and decisive. The energetic set starts with a Chicago hard house style that hits hard and drags us into a parallel universe, placing us on a bustling street; we're in the middle of a crowd wondering where to go, maybe we're about to reach a secret and exclusive club in some back alley?

But there's little time to think as electro synths immediately overwhelm us with all their energy, soon replaced by an immediate italo disco sound, followed by a whirlwind of pure and hard hip hop. The aggressive vein doesn't stop here; in fact, it grows in intensity with a perfect mix of house and afrobeat echoes, seasoned with disco samples that wear out the soles of our shoes. At the final coda, muscular acid synths brush the techno area, stunning us with their vital force, while we wonder if we've been teleported to some club in Berlin or London.

As the set concludes, we realize night has fallen, and the shy moon appearing in the sky seems to foretell new mysterious rites; DJ and producer Davide Dev is about to arrive with his exciting mix of French touch, funky, and house, ready to dance until the end of the world. The electric and electronic evening will conclude with the experimental and clubbing flair of Ceri Wax, sealing a great collective rite.

The pilgrimage must continue, and it's time to leave, ready to depart from this strange intertemporal space we've stumbled upon.

So we descend from the Pieve, moving away from the church—an electric totem, illuminated by moonlight, slowly disappearing from our sight, while distant sounds accompany us down, enveloping us in a strange energy, the energy of a midsummer night.